venerdì 4 ottobre 2013

Il lavoro non è un’utopia!

Record negativo per la disoccupazione giovanile italiana che nel gennaio del 2013 ammonta a 38,7% a fronte del 32,3% dell’anno precedente. La condizione peggiore la vivono i giovani del Mezzogiorno e di certo la classe giovanile capitina non fa eccezione. Una città risulta appetibile da un punto di vista produttivo, nel momento in cui la condizione economica e dunque il reddito pro-capite dei suoi abitanti è medio alto; purtroppo non vive in tale realtà il Paese di Capizzi.
E nel bel mezzo della crisi che sta investendo tutti i settori produttivi, i giovani cosa fanno per migliorare la loro situazione? Di quali strumenti si attrezzano?
Si parla tanto di globalizzazione ma ancora non si è entrati in tale ottica; più è circoscritto l’ambiente in cui si vive e meno se ne comprende a pieno il suo significato. Conoscere una o più lingue straniere è estremamente necessario per risultare un lavoratore competitivo e appetibile.
Inoltre, il mercato del lavoro è diventato oggi così articolato e complesso che le competenze tecniche rischiano di diventare obsolete nel giro di breve tempo. L’esperienza formativa (scolastica e/o professionale) non sempre può tenere il passo con tale evoluzione. Ciò che invece sempre più si richiede ai lavoratori è di avere quei talenti che permettono di far fronte con successo anche a situazioni lavorative non prevedibili a priori. Per chi si avvicina al mondo del lavoro, in particolare per i giovani, comprendere qual è la propria “dote” di soft skills è un passo di grande rilevanza per poter intraprendere un cammino professionale proficuo. Valutare le soft skills è quindi importante e centrale nell’attuale situazione e richiede alcuni accorgimenti che non possono essere trascurati. Il contesto accademico dà allo studente una mole di tecnicismi che serviranno sicuramente per entrare a testa alta nel mercato del lavoro, ma questi non bastano! La precisione, il problem solving, il lavoro in team, l’autonomia, la serietà, la riservatezza, l’ordine, l’intraprendenza, la comunicazione formale e informale, la passione, la determinazione, la volontà, il senso del sacrificio, lo spirito di adattamento; queste sono le soft skills a cui bisogna puntare per ottenere ottimi risultati.
Pertanto, la gioventù di oggi è chiamata a lottare in una realtà completamente diversa da quella in cui hanno vissuto i genitori; ed è in questa condizione di crisi generale che dovrà armarsi degli strumenti migliori per contrastare la crisi. Innanzitutto appare fondamentale procedere con un’analisi attenta, conoscere il mercato del lavoro in cui si vive: i suoi punti di forza e di debolezza, i settori che vanno verso il loro incremento e quelli che vanno a deteriorarsi, i requisiti che vengono richiesti dai datori di lavoro. Piangersi a dosso e lamentarsi della condizione in cui ci troviamo non è il giusto atteggiamento da avere. Ma armarsi di coraggio e volontà per fronteggiarla al meglio; perché anche dai momenti più bui si può vedere la luce.

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